L’emigrazione ticinese in California – I ranceri – Vol. 1 + Vol. 2
CHF 115,00
Giorgio Cheda, autore di importanti testi sulla storia dell’emigrazione, pubblica due corposi volumi in cui documenta le peripezie e le realizzazioni dei ranceri. Dei ventisettemila ticinesi partiti per la California fra il 1850 e il 1950, circa mille sono diventati proprietari di altrettanti ranch distesi su centinaia, persino migliaia, di ettari tra le Catene Costiere e la Sierra Nevada. Cuciti insieme in un gigantesco patchwork formano un territorio di 1’800 km quadrati, corrispondente alla superficie dei quattro distretti di provenienza della maggior parte degli emigrati: Valle Maggia, Locarno, Leventina e Bellinzona; i due terzi del territorio cantonale. Nel primo volume l’autore ricostruisce la più bella avventura dei contadini ticinesi inserendola nella storia generale, del West in particolare, attualizzandone il significato civile e antropologico, indispensabili entrambi per meglio capire i problemi riguardanti le migrazioni di sempre; cioè la stessa condizione umana, specie quella delle classi subalterne. Nel secondo volume trovano posto le biografie di oltre quattrocento di questi fortunati emigranti rimasti a fecondare la Costa del Pacifico. Esse sono pubblicate nella lingua originale – un inglese molto semplificato – anche per mettere a disposizione dei discendenti americani una puntuale documentazione rimasta finora coperta dalla polvere degli archivi. L’elenco dei fautori di questo dinamico Ticino d’oltremare rappresenta quasi l’intero corpo dei cognomi nostrani: inizia con gli Agostini di Airolo e termina con gli Zanolini di Linescio. Le trecento fotografie, le cartine e le mappe catastali dispiegate nei due volumi, visualizzano il salto di qualità compiuto dai ranceri. Un’ulteriore prova dell’impegno profuso nel far fruttificare i talenti agli antipodi, o quasi, dei loro villaggi d’origine. Esse illustrano la geografia della California e i vari ambienti di lavoro; privilegiano gli uomini e le bestie, la casa di legno e i macchinari, ma anche l’automobile, diventata molto presto uno status symbol dell’americano medio; mostrano le diverse tipologie degli insediamenti e delle colture, le attività commerciali, le feste e le riunioni patriottiche.
Giorgio Cheda, autore di importanti testi sulla storia dell'emigrazione, pubblica due corposi volumi in cui documenta le peripezie e le realizzazioni dei ranceri. Dei ventisettemila ticinesi partiti per la California fra il 1850 e il 1950, circa mille sono diventati proprietari di altrettanti ranch distesi su centinaia, persino migliaia, di ettari tra le Catene Costiere e la Sierra Nevada. Cuciti insieme in un gigantesco patchwork formano un territorio di 1'800 km quadrati, corrispondente alla superficie dei quattro distretti di provenienza della maggior parte degli emigrati: Valle Maggia, Locarno, Leventina e Bellinzona; i due terzi del territorio cantonale. Nel primo volume l'autore ricostruisce la più bella avventura dei contadini ticinesi inserendola nella storia generale, del West in particolare, attualizzandone il significato civile e antropologico, indispensabili entrambi per meglio capire i problemi riguardanti le migrazioni di sempre; cioè la stessa condizione umana, specie quella delle classi subalterne. Nel secondo volume trovano posto le biografie di oltre quattrocento di questi fortunati emigranti rimasti a fecondare la Costa del Pacifico. Esse sono pubblicate nella lingua originale - un inglese molto semplificato - anche per mettere a disposizione dei discendenti americani una puntuale documentazione rimasta finora coperta dalla polvere degli archivi. L'elenco dei fautori di questo dinamico Ticino d'oltremare rappresenta quasi l'intero corpo dei cognomi nostrani: inizia con gli Agostini di Airolo e termina con gli Zanolini di Linescio. Le trecento fotografie, le cartine e le mappe catastali dispiegate nei due volumi, visualizzano il salto di qualità compiuto dai ranceri. Un'ulteriore prova dell'impegno profuso nel far fruttificare i talenti agli antipodi, o quasi, dei loro villaggi d'origine. Esse illustrano la geografia della California e i vari ambienti di lavoro; privilegiano gli uomini e le bestie, la casa di legno e i macchinari, ma anche l'automobile, diventata molto presto uno status symbol dell'americano medio; mostrano le diverse tipologie degli insediamenti e delle colture, le attività commerciali, le feste e le riunioni patriottiche.
Informazioni aggiuntive
| Peso | 2500 g |
|---|---|
| Dimensioni | 24 × 17 cm |
| Autore | |
| Copertina | Cartonata con sovracoperta |
| Formato | 17x24cm |
| Lingua | Italiano |
| Codice articolo | FE108DL |
| ISBN | 88-8191-234-1 |
| Pagine | 392 e 472 |
| Prodotto speciale etichetta | Edizione Deluxe (in cofanetto cartonato) |
Informazioni prodotto
Informazioni aggiuntive
| Peso | 2500 g |
|---|---|
| Dimensioni | 24 × 17 cm |
| Autore | |
| Copertina | Cartonata con sovracoperta |
| Formato | 17x24cm |
| Lingua | Italiano |
| Codice articolo | FE108DL |
| ISBN | 88-8191-234-1 |
| Pagine | 392 e 472 |
| Prodotto speciale etichetta | Edizione Deluxe (in cofanetto cartonato) |
CHF 115,00
Giorgio Cheda, autore di importanti testi sulla storia dell'emigrazione, pubblica due corposi volumi in cui documenta le peripezie e le realizzazioni dei ranceri. Dei ventisettemila ticinesi partiti per la California fra il 1850 e il 1950, circa mille sono diventati proprietari di altrettanti ranch distesi su centinaia, persino migliaia, di ettari tra le Catene Costiere e la Sierra Nevada. Cuciti insieme in un gigantesco patchwork formano un territorio di 1'800 km quadrati, corrispondente alla superficie dei quattro distretti di provenienza della maggior parte degli emigrati: Valle Maggia, Locarno, Leventina e Bellinzona; i due terzi del territorio cantonale. Nel primo volume l'autore ricostruisce la più bella avventura dei contadini ticinesi inserendola nella storia generale, del West in particolare, attualizzandone il significato civile e antropologico, indispensabili entrambi per meglio capire i problemi riguardanti le migrazioni di sempre; cioè la stessa condizione umana, specie quella delle classi subalterne. Nel secondo volume trovano posto le biografie di oltre quattrocento di questi fortunati emigranti rimasti a fecondare la Costa del Pacifico. Esse sono pubblicate nella lingua originale - un inglese molto semplificato - anche per mettere a disposizione dei discendenti americani una puntuale documentazione rimasta finora coperta dalla polvere degli archivi. L'elenco dei fautori di questo dinamico Ticino d'oltremare rappresenta quasi l'intero corpo dei cognomi nostrani: inizia con gli Agostini di Airolo e termina con gli Zanolini di Linescio. Le trecento fotografie, le cartine e le mappe catastali dispiegate nei due volumi, visualizzano il salto di qualità compiuto dai ranceri. Un'ulteriore prova dell'impegno profuso nel far fruttificare i talenti agli antipodi, o quasi, dei loro villaggi d'origine. Esse illustrano la geografia della California e i vari ambienti di lavoro; privilegiano gli uomini e le bestie, la casa di legno e i macchinari, ma anche l'automobile, diventata molto presto uno status symbol dell'americano medio; mostrano le diverse tipologie degli insediamenti e delle colture, le attività commerciali, le feste e le riunioni patriottiche.
Informazioni aggiuntive
| Peso | 2500 g |
|---|---|
| Dimensioni | 24 × 17 cm |
| Autore | |
| Copertina | Cartonata con sovracoperta |
| Formato | 17x24cm |
| Lingua | Italiano |
| Codice articolo | FE108DL |
| ISBN | 88-8191-234-1 |
| Pagine | 392 e 472 |
| Prodotto speciale etichetta | Edizione Deluxe (in cofanetto cartonato) |
Informazioni aggiuntive
| Peso | 2500 g |
|---|---|
| Dimensioni | 24 × 17 cm |
| Autore | |
| Copertina | Cartonata con sovracoperta |
| Formato | 17x24cm |
| Lingua | Italiano |
| Codice articolo | FE108DL |
| ISBN | 88-8191-234-1 |
| Pagine | 392 e 472 |
| Prodotto speciale etichetta | Edizione Deluxe (in cofanetto cartonato) |
Descrizione
Giorgio Cheda, autore di importanti testi sulla storia dell’emigrazione, pubblica due corposi volumi in cui documenta le peripezie e le realizzazioni dei ranceri. Dei ventisettemila ticinesi partiti per la California fra il 1850 e il 1950, circa mille sono diventati proprietari di altrettanti ranch distesi su centinaia, persino migliaia, di ettari tra le Catene Costiere e la Sierra Nevada. Cuciti insieme in un gigantesco patchwork formano un territorio di 1’800 km quadrati, corrispondente alla superficie dei quattro distretti di provenienza della maggior parte degli emigrati: Valle Maggia, Locarno, Leventina e Bellinzona; i due terzi del territorio cantonale. Nel primo volume l’autore ricostruisce la più bella avventura dei contadini ticinesi inserendola nella storia generale, del West in particolare, attualizzandone il significato civile e antropologico, indispensabili entrambi per meglio capire i problemi riguardanti le migrazioni di sempre; cioè la stessa condizione umana, specie quella delle classi subalterne. Nel secondo volume trovano posto le biografie di oltre quattrocento di questi fortunati emigranti rimasti a fecondare la Costa del Pacifico. Esse sono pubblicate nella lingua originale – un inglese molto semplificato – anche per mettere a disposizione dei discendenti americani una puntuale documentazione rimasta finora coperta dalla polvere degli archivi. L’elenco dei fautori di questo dinamico Ticino d’oltremare rappresenta quasi l’intero corpo dei cognomi nostrani: inizia con gli Agostini di Airolo e termina con gli Zanolini di Linescio. Le trecento fotografie, le cartine e le mappe catastali dispiegate nei due volumi, visualizzano il salto di qualità compiuto dai ranceri. Un’ulteriore prova dell’impegno profuso nel far fruttificare i talenti agli antipodi, o quasi, dei loro villaggi d’origine. Esse illustrano la geografia della California e i vari ambienti di lavoro; privilegiano gli uomini e le bestie, la casa di legno e i macchinari, ma anche l’automobile, diventata molto presto uno status symbol dell’americano medio; mostrano le diverse tipologie degli insediamenti e delle colture, le attività commerciali, le feste e le riunioni patriottiche.









